Introduzione

“Dall'analogico al digitale”
Tecniche di modulazione e di trasmissione
Apparati di ricetrasmissione
Servizi

Le telecomunicazioni si sono evolute, nel XX Secolo, sulla base degli studi, delle scoperte, delle esperienze che sono state portate avanti nel campo scientifico e tecnologico in duemila e più anni di storia dell'umanità.
La fisica, la chimica, l'elettrotecnica, l'elettronica hanno fornito la spinta per passare da una comunicazione a voce (o con altri espedienti pratici), a piccole o medie distanze, ad una comunicazione a grandi distanze tramite l'utilizzo opportuno di segnali elettrici in forma analogica prima e digitale poi, oggi.
La comprensione di questo passaggio permette di migliorare conoscenze e abilità tecniche specifiche e determinare competenze al passo con i tempi.

In un collegamento a distanza vi è sempre una stazione emittente in cui si forma il segnale sorgente S, utile da trasmettere, il quale, opportunamente trattato, elaborato, trasformato, costituisce il segnale modulante.
Un blocco di modulazione M (modulatore) permette di adattare il segnale modulante al mezzo in cui viene trasmesso C, sia esso un mezzo limitato (linea bifilare, cavo coassiale, guida d'onda, fibra ottica) o un mezzo illimitato (l'aria, il vuoto).

 

Il collegamento può essere diretto o tramite ponti ripetitori terrestri e/o satellitari.

Può avvenire in una direzione o in entrambe le direzioni.
Il segnale così ottenuto è modulato, vale a dire trasferito su un segnale portante (con frequenza molto distante da quella del s. modulante) per traslarlo in frequenza (s. in banda traslata) e inviarlo a grandi distanze, vincendo l'attenuazione dei mezzi, dovuta ai parametri fisici-elettrici caratteristici di questi.
Nei casi in cui il segnale non viene traslato in frequenza (s. in banda base), esso viene comunque elaborato per mantenere una migliore immunità ai disturbi (rumore, interferenze) introdotti nel canale di trasmissione-ricezione.
Maggiore è il rapporto segnale/rumore, migliore è la demodulazione presso il destinatario.
Infatti, in ricezione, presso il destinatario, un blocco demodulatore D provvede a ripristinare, nel migliore dei modi, il contenuto informativo insito nel segnale sorgente.

Inoltre, sono state studiate tecniche per la trasmissione di gruppi di segnali per migliorare l'efficienza dei sistemi di telecomunicazioni in relazione ai servizi che essi hanno svolto e a quelli più recenti che richiedono metodi più raffinati e sofisticati di ideazione, progettazione e esecuzione.

Storicamente si sono susseguite diverse tecniche per modulare e demodulare correttamente i segnali di telecomunicazioni.

Si distinguono tecniche di modulazioni analogiche e digitali e tecniche di trasmissione-ricezione distribuite nel tempo, nella frequenza, nello spazio.